PRINCIPALI CRITICHE
- San Nicola da Tolentino è un Santo medievale. Evocando il periodo storico, la pittrice compone la mistica per immagine: il pane miracoloso attrae i prigionieri i quali potrebbero essere anime del Purgatorio, a volto coperto, non ancora libere di contemplare Dio. L'opera è un preludio alla speranza. La solarità angelica e l'amorevolezza del Santo annunciano il disvenire eterno. Le sbarre verranno divelte dalla grazia.
Dott.ssa Maria Teresa Palitta, Critica d'Arte. (Opera "San Nicola Da Tolentino").
- "Fascia dei suoi lombi sarà la giustizia, cintura dei suoi fianchi la fedeltà. Il lupo dimorerà insieme con l'agnello, la pantera si sdraierà accanto al capretto, il vitello e il leoncello pascoleranno insieme e un fanciullo li guiderà" (IS 11,6). La primavera dell'amore espanderà i suoi frutti e i suoi aromi; tutto entrerà nella perfezione: i colli saranno abbassati e le sorgenti si gonfieranno affinchè la terra possa produrre cuori che ardano, dopo la mestizia, e godano i prodigi dell'atteso. Gesù raccoglie i fiori per sua Madre, La Rosa Mistica. Giuseppe è presente ma rimane al di fuori, con la sua straordinaria castità: egli preferisce adorare il frutto benedetto della Sposa che ama con venerazione. Maria Carletti ha composto un quadro importante: con esso narra l'estrema purezza di Maria e la vera umanità di Gesù, nell'emanazione solare e spirituale.
Dott.ssa Maria Teresa Palitta, (Opera "Natività", collezione privata)
- La pittrice umbra, precisamente di Orvieto, di nome Maria Carletti è specializzata nella pittura figurativa con particolare attenzione per le rappresentazioni paesaggistiche, genere nel quale ella rivela un'attitudine nel tonalismo di memoria Naif. Questi monti, questi campi coltivati, queste atmosfere serene e placide, ricordano moltissimo la campagna umbra, specie in quelle giornate di sole dove i raggi luminosi fanno brillare i prati e gli alberi carichi di fiori. La ricerca della luce risulta imprescindibile elemento del raffigurato, i soggetti subiscono una riduzione a semplici forme emergendo con vibranti pennellate di colore e trasmettendo all'osservatore un senso di intimità e diretto contatto con la scena. Il mezzo espressivo diviene riflesso e trascrizione dei moti interiori ed il paesaggio si trasforma in partitura dei propri sensi. L'atmosfera agreste, bucolica e campestre di questi quadri è rassicurante e piena di soave contentezza.
Conte Daniele Radini Tedeschi, Storico e Critico d'Arte.
- Nella sua ultima produzione l'artista Maria Carletti è passata a raffigurare icone contemporanee, reclame pubblicitarie e miti del passato riletti in chiave comica quasi a voler sottolineare l'intenzione di parodiare l'era moderna. Ecco allora che le dolci colline, gli spigolosi seppur cari monti della sua terra natia, le scene campestri lasciano il posto ad una realtà spersonalizzante dove l'uomo, assente, è annullato dall'immagine sociale. Grande acume e senso d'interpretazione del reale.
(Conte Daniele Radini Tedeschi, Storico e Critico d'Arte, (da "La Nuova Voce").
- La Compagnia Artisti e Autori attribuisce il Premio della Commissione in menzione speciale per il coinvolgimento espresso nella problematica ecologista, a Maria Carletti con l'opera "Bellezza e Rovina - i Calanchi".Un'opera particolare, espressione di un grave danno ecologico, un'artista particolarmente sensibile ai problemi ambientali.
Giusy Patti, Presidente della Compagnia Artisti e Autori di Torino.
- La pittrice, solitamente di indole figurativa dedita ad una visione placida e quieta dell'esistenza basata su di un naturalismo paesistico di stampo Novecentesco, in tale opera ha invece voluto espandere e alterare il consueto approccio al dipinto sostituendo di un sol colpo pennelli, colori, medium, figura, rappresentazione a una sintesi concettuale di matrice "assemblativa". L'armonia pertanto, che prima risiedeva in quei docili paesaggi umbro-toscani appenninici, ora è ritrovata nel contrappuntistico lavorio tessile dell'ornato, del merletto e in tutte quelle tecniche del cucito. Paradossalmente quest'opera ha avuto una esecuzione lunghissima poiché se breve è stato l'atto di scelta del materiale ampio è ciò che ha reso estetici quei filamenti.
Dott. Daniele Radini Tedeschi. (Opera "Elogio dell'Armonia").
- La pittura di Maria Carletti non si presta facilmente a richiami specifici o diretti con altrui pitture. I suoi lavori, pregni di smisurato approccio empatico con il fruitore, sopperiscono perfettamente la mancanza di quella ricerca di estrema perfezione stilistica che tanto congela la verità rischiando spesso per paradosso, di renderci protagonisti di situazioni mendaci. Ecco allora che il realismo di Maria Carletti si inserisce nella panoramica contemporanea senza alterazioni o forzature. L'esigenza vitale per la pittrice, dello sfumato e di un utilizzo di colori sempre personalizzati, condiscono il concetto di pittura così bene da poterla intendere nel senso meno scontato dunque letterale del termine.
Ilaria Pettinelli
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"Negli ultimi tempi il percorso della Carletti ha nuovamente trovato modo di modificarsi, con
un'evoluzione verso una concezione più astratta e concettuale del fare artistico; messa da parte la pittura
figurativa, l'artista si è lanciata con energia in una nuova sfida, dimostrando grande duttilità e producendo
lavori assai interessanti. Nel "Il Taylorismo della Chiarezza" la precisa alternanza delle fasce ricorda, per
certi aspetti, l'essenzialità e la geometria dei dipinti di Frank Stella, ma anche la ritmata scansione tra pieni
e vuoti delle opere di Donald Judd. L'opera della Carletti è però lontana dalla fredda eleganza e
dall'impersonalità delle opere dei minimalisti, e si inserisce in un contesto in cui grande importanza è data
alla tecnica di realizzazione e alla percezione e ricezione dell'opera. Assai evocativo è il titolo che, con il
termine "Taylorismo", richiama all'istante valvole e macchine fumose, governate da operai- automi indotti
a ripetere gli stessi movimenti giorno dopo giorno, anno dopo anno. La definizione di Taylorismo come
scomposizione dei singoli processi di lavorazione potrebbe venirci in aiuto per comprendere meglio il
significato dell'opera: il termine, infatti, potrebbe qui indicare la divisione operata delle bande che,
attraverso la loro ordinata ripetizione, "scompongono" in più parti la "Chiarezza" a cui fa riferimento il
titolo. Ed è proprio su questa Chiarezza che è necessario soffermarsi. Che cos'è dunque la Chiarezza? Forse
la verità pura, celata agli occhi umani, forse l'agognata risposta ai quesiti oscuri che ottenebrano la mente
dell'uomo, forse la fiduciosa attesa di un Deus ex Machina capace di sciogliere le situazioni di tensione o,
più semplicemente, la speranza che il mondo sia ordinato da una coscienza superiore in grado di illuminare
e dare un senso chiaro, leggibile ad ogni evento. L'opera della Carletti, in ogni caso, è in grado di suscitare
nell'osservatore sensazioni ambivalenti".
Dott.ssa Arianna Fantuzzi, Critica d'Arte. Estratto da "Editoriale Giorgio Mondadori", (Opera " Il
Taylorismo della Chiarezza").
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Da Orvieto giunge un quadro di buona fattura ma di enigmatica interpretazione, Doverosa protezione, di
Maria Carletti, una pittrice che, dopo una lunga milizia in campo figurativo con numerose opere dedicate ai
paesaggi della sua terra, ha compiuto il transito verso concettose forme espressive. La tela in esame
costituisce un interessante esempio della sua più recente maniera. Confermando la minuziosa precisione
della precedente stagione, la pittrice presenta un uovo perfetto, protetto da una base che lo avvolge
accuratamente. Si direbbe che la Carletti sia passata dai paesaggi umbri allo spirito profondo di quella terra
miracolosa nella quale sono nati alla storia grandi figure di santi e di maestri d'arte come il sommo Piero
della Francesca, anche lui interessato all'uovo come forma archetipica del mondo.
Prof. Aldo Maria Pero, Critico d'Arte. X Gran Premio Città di Savona, (Opera "Doverosa Protezione").
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L'orvietana Maria Carletti sembra asseverare una battuta di Roberto Longhi, il quale una volta disse che ci sono piu' pittori provenienti dalla Facolta' di Legge che dalle Accademie artistiche. Considerazione dettata dagli studi di legge fatti dalla pittrice, mentre in campo artistico Maria Carletti presenta con "Elogio dell'Armonia" un interessante esempio del suo nuovo corso dopo anni dedicati ad illustrare le vedute della sua terra, l'"Umbia verde". Dimenticati i pennelli, ci troviamo qui di fronte ad un complesso lavoro di arte applicata, che avrebbe probabilmente interessato Gustav Klimt, teorico del valore artistico da riconoscere anche ai prodotti non presi in considerazione dai tradizionali schemi delle arti figurative. Si tratta infatti, come dice l'artista, "di un tessuto di pizzo sangallo in lino battista, del quale mi sono servita per fissare su tela la sensazione del concetto di armonia, ed e' interamente eseguita con cuciture manuali". Nella loro monocromia, graduata dal chiaro allo scuro, gli ordinati tasselli molto lavorati di cui e' composta l'opera diffondono un senso di pienezza e di pacatezza e con la concretezza materica che li caratterizza infondono uno spirito di pace, di armonia e di rispetto delle cose.
Prof. Aldo Maria Pero, Critico d'Arte. X Gran Premio Città di Savona, (Opera "Elogio dell' Armonia").